ControNews: <a href="https://www.contronews.org/colpirne-uno-educarne-cento/" target="_blank" rel="nofollow">https://www.contronews.org/colpirne-uno-educarne-cento/</a><br /><br />Il 20 Marzo 2021, a un anno dall’inizio dell’evento COVID19, due attori Russi si sono chiesti quale sia, oggi, l’effetto cumulativo del clima di paura e repressione violenta continue in cui abbiamo vissuto. Hanno quindi effettuato un esperimento sociale molto importante. Il primo attore ha finto di essere un addetto alla sicurezza, il secondo si è finto un giovane cliente di un centro commerciale, che passeggia senza la mascherina prescritta nei luoghi pubblici al chiuso.<br /><br />Il risultato dell’esperimento è stato inquietante. Quando l’addetto alla sicurezza ha manganellato il giovane cliente urlandogli “dove è la mascherina?”, nessuno è intervenuto, nessuno ha protestato anche solo verbalmente, e tutti si sono affrettati a scappare a testa bassa, infilando la mascherina. Perché? Come è stato possibile arrivare a tanto?<br /><br />La risposta sta nella tecnica usata dal regime mondiale, una tecnica antica dei latini dal nome “Unum castigabis, centum emendabis”, ripresa anche in epoca più recente da Mao Zedong col nome di “Colpirne uno per educarne cento”. In pratica, le forze dell’ordine, tutte le forze dell’ordine, dalla polizia locale fino ai corpi armati, sono state mandate per le strade col compito esplicito di perseguitare, punire, e reprimere i cittadini, creando casi brutali e “esemplari”, funzionali al regime di terrore.